Peculiarità RTX CW

Il modo CW (Continuos Wave = onda continua) è un'emissione in cui non cambiano nel tempo ne l'ampiezza ne la frequenza, ossia si trasmette solo la portante pura quando un contatto viene chiuso mediante un interruttore a pulsante, denominato tasto telegrafico. In CW non esiste una modulazione per battimento ma la semplice manipolazione dell'interruzione della portante al ritmo dei simboli del codice Morse. Una emissione simile in cui l'informazione viene trasmessa mediante una situazione di tipo on-off keying della portante è l'ASK (Amplitude Shift Keying) binaria, dove con la presenza della portante si rappresenta il valore binario 1 e con la sua assenza il valore binario 0. In una emissione CW la larghezza di banda equivalente della portante, derivata dal suo profilo spettrale, è molto bassa, circa 100 Hz, perché le armoniche presenti, generati dai clic di manipolazione, sono rapidamente decrescenti. La banda passante occupata da un segnale CW è proporzionale alla velocità di "manipolazione" per cui una velocità più elevata richiede nel ricevitore un filtro sufficientemente più largo per migliorarne la comprensibilità. La larghezza di banda in CW dipende dal tempo di salita e di discesa on-off di manipolazione della portante, la cui forma dovrà essere arrotondata o le relative armoniche andrebbero a inquinare lo spettro per diversi KHz.

A tale scopo l'ARRL (American Radio Relay League) raccomanda che il fronte di salita della portante duri 5ms in CW al fine di poterne contenere la larghezza di banda entro i 150 Hz.
Dopo aver ragionato su quest'ordine di larghezza di banda, qualcuno potrebbe pensare su come sia possibile ricevere il tono a 800 Hz dei simboli del codice Morse se in CW non esiste una modulazione. La risposta è che gli 800 Hz li genera il BFO, un secondo mixer posto sulla IF subito dopo i filtri stretti del CW.
Se si ricevesse il CW con un classico ricevitore AM, dotato di un demodulatore sulla IF con circuito a diodo, si potrà riprodurre all'uscita, verso l'amplificatore audio, solo il profilo spettrale dei simboli del segnale telegrafico, ma questo imprimerebbe al trasduttore elettroacustico delle oscillazioni piatte simili a dei rintocchi, praticamente intellegibili.
Se si togliesse il rivelatore a diodo e si utilizzasse direttamente la frequenza IF, le sue creste determinerebbero fedelmente il profilo spettrale del segnale telegrafico ma anche in questo caso non si ascolterebbe nulla, perché la IF non è a livello audio; è chiara invece la necessità che lo sia, per questo nel ricevitore CW si utilizza il BFO posto tra la IF e la BF.


Fig.1 - Schema a blocchi di un convenzionale ricevitore CW.

Come vedasi nel circuito a blocchi di Fig.1, in un ricevitore CW si converte la IF tramite un secondo oscillatore locale BFO al fine di ottenere dal battimento una IF alla frequenza audio di 800 Hz, questo vuol dire che la frequenza generata dal BFO dovrà differire di 800 Hz rispetto la IF. Il segnale della frequenza di conversione essendo ora a livello audio può essere amplificato e inviato direttamente all'altoparlante. Questa volta la trasduzione del profilo spettrale del punto e della linea relativi ai simboli del codice Morse, anziché avvenire in modo piatto a rintocchi e non produrre nulla, ora avviene alla frequenza di 800 vibrazioni al secondo e si potrà udirne i relativi suoni. Questo significa che un TX CW nella sua forma minimale, per esempio a frequenza fissa, come vedasi nel circuito a blocchi della Fig.2, è molto semplice, si ha un oscillatore a quarzo il cui segnale, interrotto dal tasto telegrafico, è inviato all'antenna per mezzo di un amplificatore di potenza.

Fig.2 - Schema a blocchi trasmettitore CW singolo canale.

Fig.3 - Schema a blocchi trasmettitore CW a frequenza variabile eterodina.

Nel circuito a blocchi di Fig.3 il TX è a frequenza variabile composto da un oscillatore variabile e da un mixer in cui avviene la conversione per battimento con un oscillatore fisso controllato a quarzo, la frequenza di conversione in uscita viene inviata all'antenna attraverso un amplificatore di potenza.